Ordine: Insettivori
Famiglia: Tenrecidae
Sottofamiglia: Tenrecinae
Splancnocranio
Il mascellare, allungato e robusto
, presenta, dietro il canino, la fossa canina. Molto ben conformato è
anche l’osso incisivo che contribuisce ad allungare notevolmente la porzione
splancnocranica del teschio e fornisce un supporto alle ossa nasali che
sono molto sviluppate. Questo aspetto è in relazione all’ampliamento
delle cavità nasali legato al notevole sviluppo dell’olfatto in
questi animali. Le ossa nasali, aboralmente, , si incuneano nelle frontali.
In posizione rostrale, si ha un
insieme di cartilagini di prolungamento che allungano ulteriormente il
muso dell’animale, fomando una specie di grugno. A livello del confine
tra osso incisivo e mascellare, si nota una profonda loggia che ha lo scopo
di accogliere il canino inferiore, per cui non si ha un semplice diastema
tra il cantone e il canino superiore, ma si forma proprio una sorta di
“nicchia” ossea.
Alla base del cranio, notiamo il
notevole allungamento del palato osseo, che è percorso nella mezzeria
da una cresta, e una grande robustezza d’insieme, soprattutto a livello
delle coane nasali e dei processi pterigoidei dello sfenoide, molto allungati
e spessi. Medesima situazione per le cavità articolari per l’articolazione
temporo mandibolare, che si presentano ampissime; le bulle timpaniche,
sono invece abbastanza ridotte.
Mandibola
I due terzi aborali della mandibola
sono estremamente robusti; molto più esile, invece l’ultimo terzo
rostrale. Il margine ventrale della mandibola è fortemente arquato
a concavità dorsale, la curvatura inizia a livello del primo o secondo
molare. In particolare, il corpo della mandibola, a livello dei molari
si presenta molto spesso in senso latero mediale; proseguendo aboralmente
fino alla branca della mandibola si assottiglia, mentre procedendo in senso
rostrale, lo spessore mantiene la sua dimensione, mentre diminnuisce notevolmente
l’altezza. La superficie laterale della branca mandibolare si presenta
liscia e leggermente convessa lateralmente; assente la fossa masseterina,
è invece presente una fossa, che corrisponde a questa ma sul lato
mediale del processo coronoideo. Quest’ultimo ha forma di triangolo rettangolo
e il suo spessore è ridotto. I condili mandibolari per le articolazioni
temporo mandibolari, in realtà non sono più condili ma segmenti
di sfera e sono assai voluminosi. Il processo angolare è ben conformato
e rivolto medialmente ad uncino.
Nel complesso, la struttura della
mandibola si può ricondurre a quella tipica di animali che compiono
notevoli sforzi con la porzione molare, infatti si riscontra che il massimo
della robustezza è proprio in corrispondenza di questi denti; anche
i “condili” mandibolari, con la loro notevole dimensione, testimoniano
chiaramente che questo animale sottopone la mandibola a sforzi notevoli;
la cosa anomala è l’assenza della fossa masseterina per l’inserzione
del massetere anche se chiaramente in questi animali la predominanza dei
muscoli masticatori spetta ai temporali.
Dentatura
La formula dentaria di questo animale
si può riassumere con la seguente formula.
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Gli incisivi sono piuttosto ridotti,
dei superiori, i primi sono a scalpello, mentre i cantoni sono caniniformi;
degli inferiori, i cantoni sono molto ridotti rispetto agli altri due,
tutti sono a froma di scalpello e rivolti rostralmente. Sia superiormente
che inferiormente, tra i cantoni e il canino, si ha un ampio diastema,
solo quello relativo alla mascella ha uno scopo funzionale e, come accennato
sopra, assume una forma di loggia scavata nell’osso incisivo.
I canini sono molto sviluppati,
hanno forma di coltello, con il diametro aboro rostrale maggiore di quello
latero mediale. I premolari sono caniniformi, e tra il primo e il canino
si ha, sia sopra che sotto un ampio diastema. Sia nell’arcata superiore
che in quella inferiore, il premolare più sviluppato è il
secondo.
I molari presentano tre cuspidi
taglienti, superiormente, le corone dei molari dell’arcata inferiore sono
molto più elevate rispetto a quelle dei superiori.
Come è
stato messo in evidenza dalla descrizione precedente; si nota, in questo
animale, uno spiccato adattamento del cranio allo scavo mediante la testa
e in particolare della parte più rostrale del cranio. Questo sistema
di ricerca del cibo è particolarmente eficace in presenza di terreni
soffici e ricoperti da foglie o altri residui vegetali; al di sotto dei
quali si celano un gran numero di invertebrati e piccoli vertebrati.
E' interessante
notare come anche altri animali abbiano la medesima abitudine di ricerca
del cibo; un esempio può essere rappresentato dai Suidi, a questo
proposito, si nota una buona convergenza adattativa nella forma e strutturazione
del cranio, anche se i due gruppi di animali, fillogeneticamente, sono
molto distanti gli uni dagli altri.
In particolare,
come si può verificare dall'immagine, la forma generale è
assai simile, soprattutto dalla presenza delle notevoli creste nucali e
dall'allungamento del cranio.
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