Autore: Ciro Garrone

Galagoides demidoff

Ordine: Primati
Sottordine: Prosimii
Infraordine: Lorisiformes
Superfamiglia: Lorisoidea
Famiglia: Lorisidae
 

Il Galagoides demidoff o galagone nano è una piccola  proscimmia africana abitatrice delle zone boschive, con abitudini crepuscolari notturne.Mappa di distribozione del Galagoides demidoff Di giorno si rifugia nei cavi degli alberi e in altri ripari naturali per riposare.
É il più piccolo tra i galagoni, da adulto misura circa 34 cm. dei quali 20 cm spettano alla coda, la sua corporatura è esile, ma gli arti sono robusti.
Il suo areale di distribuzione abbraccia l’Africa equatoriale, dal Senegal all’Uganda.
La sua dieta varia da sostanze animali (insetti per la maggioranza) a vegetali. Si muove agilmente tra i rami, correndo e soprattutto compiendo balzi spettacolari grazie agli arti posteriori notevolmente sviluppati.
Vivendo di notte, questi animali hanno adattato il loro sistema visivo alla visione notturna mediante alcune modificazioni morfologiche: la più evidente è la dimensione dei bulbi oculari.
 
 

 


Generalità sullo scheletroGalagoides demidoff (scheletro completo)

Lo scheletro presenta alcuni caratteri morfologici particolari che meritano di essere ricordati, altri più normalmente descritti nell’osteologia dei primati. In particolare ogni regione del corpo presenta una caratteristica tipica che verrà quindi trattata in seguito.
Il generale si ha comunque una impressione di estrema robustezza degli arti, sia essi toracici o pelvici, se confrontati con la struttura del tronco e del cranio che invece sono molto esili. La struttura comunque si può ricondurre a quella di un animale arboricolo specializzato per il salto; in ogni parte dello scheletro, troviamo caratteristiche che dimostrano chiaramente questa attitudine e in particolare a livello dell’arto pelvico.
 


Scheletro postcraniale

Il rachide

Il rachide è costituito da 7 vertebre cervicali,  12 toraciche, 6 lombari, 2 sacrali e un numero notevole di coccigee che non si possono determinare nel reperto in questione completo fino alla 14°: considerando la lunghezza di quest’ultima, si può comunque prevedere che le mancanti siano altrettante.
Il tratto cervicale è caratterizzato da vertebre estremamente brevi e piccole, con processi assai poco sviluppati: questa potrebbe essere una caratteristica che favorisce una maggior mobilità della testa.
La regione toracica mantiene una certa esilità nella sua struttura, mentre quella lombare tende ad irrobustirsi.
In questa regione, si nota un estremo allungamento del tratto lombare sia per il notevole numero delle vertebre che lo compongono, che per la lunghezza dei corpi,a conferma  del notevole adattamento al salto di questo animale accennato trattando delle generalità dello scheletro. Il tratto sacrale è fortemente ridotto, sia nel numero delle vertebre che nella loro dimensione; la coda è di considerevole lunghezza, anche se nello scheletro preso qui in esame non è completa, ma a giudicare dalla forma dell’ultima vertebra coccicea a nostra disposizione, molte altre facevano seguito a questa; in vivo, generalmente la coda di questi animali misura una ventina di cm. Anche quest’ultima particolarità del rachide è tesimonianza dell’adattamento al salto dell’animale.

La gabbia toracica

É composta da 13 coste, delle quali, 7 sternali, 4 spurie e 2 fluttuanti; lo sterno si compone di 8 sternebre.
La struttura generale , molto simile a quella riscontrabile in uno scoiattolo, in generale è molto esile. Si può sottolineare che le sternebre, ad esclusione del manubrio dello sterno, che si presenta robusto e appiattito dorso ventralmente, hanno forma cilintrica e sono piuttosto corte.

L’arto toracico

Come caratteri particolari riscontrabili in questa porzione di scheletro post craniale, notiamo una ridottissima dimensione della scapola che assume una forma triangolare a base cortissima; le ossa lunghe sono robuste se raffrontate alla mole dello scheletro in toto. In particolare radio e ulna sono predominanti; la disposizione dell’ulna rispetto al radio non consente una completa supinazione e pronazione. A livello delle ossa che compongono la mano, il metacarpo è formato da ossa molto corte, mentre le dita hanno falangi allungate e le unghie hanno forma di artigli.

L’arto pelvico

Il bacino è conformato, a grandi linee, come quello di un roditore, mentre le ossa lunghe si caratterizzano, rispetto alle corrispondenti dell’arto toracico, per un maggior grado di robustezza e allungamento. Il piede presenta forse la caratteristica più rilevante di tutto l’apparato locomotore; a livello del tarso, si ha un notevole allungamento di due ossa, il calcaneo e lo scafoide. La loro lunghezza è quasi pari a quella della tibia e della fibula.
Questa caratteristica è da mettersi in relazione con l’attitudine al salto come anche la maggior lunghezza delle altre ossa lunghe di questa regione e della regione lombare come sopra accennato. Si nota una certa convergenza adattativa con il Tarsius spectrum, anch’esso formidabile saltatore.
Per contro, le ossa delle dita non si discostano dallo schema analizzato per l’arto superiore.
 


Cranio

Il cranio, nel suo insieme, è caratterizzato da una struttura molto esile e sottile, la scatola cranica è praticamente trasparente e non si notano rilievi evidenti per le inserzioni muscolari. La porzione neurocranica è molto più sviluppata rispetto al blocco facciale che invece tende ad essere più robusto e appuntito, ma meno voluminoso.
Il carattere che spicca nell’analisi di questo cranio è l’ampiezza delle cavità orbitarie che raggiungono dimensioni enormi. Questo in relazione con le abitudini notturne dell’animale. Le cavità nasali sono molto allungate, per cui si potrebbe concludere che l’olfatto sia ancora abbastanza importante in questo animale.
La mandibola è robusta e il condilo per l’articolazione con il temporale è posto piuttosto ventralmente.
 

La dentatura

La formula dentaria del Galago demidovii è la seguente:

 
I 1/2 C 1/1 PM 3/3 M 3/4
 
 

La corona dei denti è molto tagliente, se così si può definire, e confermerebbe la dieta composta soprattutto da insetti.