Autore: Ciro Garrone


Ordine: Sirenidi
Famiglia: Dugongidae


Dugong dugon
Disegno di Dugongo


Generalità

Denominato anche vacca marina, il dugongo è un animale di grandi dimensioni che può raggiungere i tre metri di lunghezza, appartiene all’ordine dei Sirenidi insieme al lamantino. In pratica sono animali esclusivamente acquatici a dieta erbivora che vivono in acqua marina (dugongo) o anche dolce (lamantino). Il nome dell’ordine, Sirenidi, deriva dalla lontana somiglianza che questi esseri hanno con le creature mitologiche per metà donne e per metà pesci. Effettivamente l’espressione del muso e le mammelle posizionate in zona toracica riportano lontanamente alla figura umana, la parte caudale ha poi forma di pinna di pesce per cui la fervida fantasia degli antichi ha sicuramente trovato terreno fertile a questo proposito, anche se i parametri di bellezza con cui si può definire una sirena mitologica non sono certo sovrapponibili a quelli utilizzabili per la descrizione di questo particolare animale. Le dimensioni del dugongo sono notevoli sia per quanto riguarda la lunghezza che il peso che può aggirarsi intorno alla tonnellata. Trattandosi di un animale tanto particolare, la descrizione del cranio verrà basata sul confronto con un cranio di un mammifero generico. Nel museo di Pavia è conservato un cranio di questo animale appartenente alla "collezione Spallanzani", esso risale al 1891, almeno da quanto è riportato nel catalogo manoscritto dell’epoca; ma, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere più antico.


Il cranio in generale


Il cranio in questione è appartenuto a un govane adulto di sesso maschile. La lunghezza complessiva del cranio è di 357 millimetri, mentre la sua larghezza massima è di 201 millimetri; la forma generale direi che è unica tra i mammiferi in quanto molte ossa e il modo di articolarsi tra loro, assumono una configurazione particolare: le proporzioni tra le varie parti che compongono il cranio sono evidentemente il frutto dell’estremo adattamento che questo animale ha subito per collocarsi nella particolare nicchia ecologica che gli è propria.
Complessivamente, la forma del cranio è globosa, l’aspetto è massiccio. Tutte le ossa che compongono il cranio sono forti e robuste, le suture tra le varie ossa sono piuttosto lasse e in alcune zone le superfici articolari sono separate. Il blocco facciale assume l’aspetto di un rostro incurvato ventralmente dalla sua origine aborale. La porzione più orale del rostro, termina in due zanne estremamente lunghe che possono essere ricondotte ai denti del tricheco, anche se in questa specie rappresentano due denti incisivi e i canini. Questa è una prerogativa dei maschi di questa specie. La porzione neurocranica si presenta alquanto ridotta se messa in rapporto con le restanti parti. Per una più facile comprensione, il cranio verrà descritto nelle sue varie parti escludendo la dentatura e la mandibola che verranno trattate separatamente.


Il cranio


L’osso occipitale si divide in modo molto evidente in una porzione squamosa, che occupa la parte dorso aborale del cranio e in un basioccipitale che completa la parte ventro aborale; le due porzioni sono unite da una sutura non ossificata e molto evidente. Dugongo: Visione aborale del cranioI condili occipitali sono posti ai lati del foro occipitale a livello della metà ventrale del foro stesso, non sono molto sporgenti ma la superficie articolare è molto ampia. Sono orientati molto posteriormente. Il foro occipitale è molto ampio ed assume una forma a cuore di carta da gioco rovesciato. Oralmente e di lato, confina con le due ossa temporali, grandi e massicce; alla giunzione con la squama, nella porzione di mezzo è presente una fenestratura allungata e ampia, è probabile che nell’animale vivente sia chiusa da una lamina connettivale.
Dall’osso temporale, a livello della porzione squamosa, si diparte il processo zigomatico. Di dimensioni notevoli e robustissimo, si ripiega dorsalmente e medialmente formando un amplissima superficie laterale, per le inserzioni muscolari, che tende a coprire quasi interamente la fossa temporale. Oralmente questo processo si articola con il corrispondente processo temporale dell’osso zigomatico che, in rapporto, si presenta molto più esile ed appuntito. L’osso zigomatico, nel complesso, è abbastanza piccolo; alla base del suo processo temporale, si espande ventralmente un grosso processo che assume la forma di una cresta estremamente rilevata.
La struttura di questa zona del cranio, che comprende quindi l’intera arcata zigomatica, è molto specializzata in relazione alla dieta spiccatamente erbivora. Le grandi superfici dei processi annessi alle ossa temporali e zigomatiche danno inserzione ai grandi e potenti muscoli masseteri, responsabili della masticazione. A livello della faccia più orale dell’osso zigomatico, si trova un grandissimo foro sottorbitario di forma circolare. Temporali e occipitale, confinano con i parietali dorsalmente; la sutura interparietale è totalmente ossificata e, nel complesso, le due ossa si presentano di ridotte in dimensione. La forma del blocco delle due ossa in questione è sub cubica: questo è in parte determinato dalla presenza di due creste pari e simmetriche che appartengono ognuna alla zona di transizione della superficie dorsale in quella laterale dell’osso parietale e che in pratica generano gli spigoli laterali dell’ipotetico cubo.
La superficie dorsale della regione si presenta incavata e irregolare, per la presenza di alcuni rilievi. Gli spigoli segnano il confine dell’inserzione dei muscoli temporali che occupano totalmente la fossa temporale. La regione parietale si continua, oralmente, in quella frontale; qui la sutura interossea è ben evidente e non ossificata. Il corpo del frontale termina molto arretrato rispetto alla cavità orbitale, ma dall’estremità più orale, si stacca un lungo processo che raggiunge il margine dorsale dell’orbita. Dall’apice di questo processo, si diparte una grossa tuberosità che corrisponde, negli altri mammiferi, al processo zigomatico del frontale. È molto largo, tozzo e basso e tende a delimitare appena la cavità orbitaria. Il processo anteriore del frontale si articola oralmente con l’osso incisivo, che in questo animale assume dimensioni davvero enormi. La disposizione delle ossa incisive e la conformazione della regione nasale nel suo complesso, assume in questo animale una configurazione del tutto particolare. Come già spiegato, le ossa incisive raggiungono notevoli dimensioni e si articolano aboralmente con i frontali e oralmente tra di loro. Nella prima metà aborale, delimitano un ampia apertura, le fosse nasali, che quindi sono orientate dorsalmente. Dugongo: Visione laterale del cranio
Le ossa nasali sono completamente assenti; in forma vestigiale potrebbero essere rappresentate da un corto processo che si diparte dalle ossa frontali sul piano mediano del loro margine più orale. La disposizione dorsale delle cavità nasali è indispensabile per un mammifero acquatico, in quanto gli permette di respirare pur essendo completamente immerso nell’ambiente liquido e di non interrompere l’alimentazione. La seconda metà degli intermascellari compone "il rostro", se così si può definire, per cui in questa zona le due ossa si articolano tra loro con una sutura molto simile a una sinfisi.
Questa porzione piega, poi, decisamente verso il basso e ospita due enormi incisivi che assumono la forma di zanne e che probabilmente hanno una funzione difensiva, visto che sono presenti solo nei maschi di questa specie. La faccia ventrale del rostro, è larga e lievemente concava, corrisponde alla parte orale della mandibola. Ventralmente, nella porzione aborale, gli intermascellari confinano e si articolano con i mascellari che quindi formano la base della porzione rostrale del cranio. Le ossa mascellari si spingono molto aboralmente, sino a livello della porzione più aborale della regione frontale. Le ossa sono divise tra loro da un ampia e profonda doccia percorsa, nella sua mezzaria, dalla sutura intermascellare. Aboralmente, troviamo le ossa palatine, piuttosto ridotte che formano una minima parte del palato osseo.
Posteriormente si ritrova lo sfenoide che presenta due enormi processi pterigoidei per le inserzioni dei muscoli omonimi deputati ai movimenti di lateralità della mandibola. Quindi, come si è visto, la strutturazione dei siti di inserzione dei muscoli masticatori, indica una notevole potenza di questi muscoli che permettono quotidianamente all’animale di triturare una notevole quantità di sostanze vegetali.


La mandibola


La forma della mandibola ricalca al positivo quella della mascella superiore. L’aspetto è estremamente massiccio e potente. È formata da due emimandibole unite oralmente da un’ampia sinfisi.
Il corpo mandibolare è molto alto e spesso, la sua porzione rostrale piega, bruscamente, ventralmente formando, con il piano dentario, un angolo di quasi 90°. La faccia orale, si presenta molto ampia e segnata da otto infossature circolari. Sulla linea mediana è percorsa da una doccia abbastanza profonda che divide le infossature simmetricamente. In corrispondenza dell’apice ventrale, sulla faccia laterale, si accenna un’ampia doccia che procedendo aboralmente si approfonda e termina in un grande foro mentoniero.
La branca della mandibola si presenta estremamente ampia e conforme alle esigenze di un animale a dieta totalmente vegetariana; il condilo è posto estremamente in alto e il processo coronoideo, a forma di piccolo uncino rivolto aboralmente, è molto ridotto. Tutte le caratteristiche della mandibola sono consone alla dieta vegetariana e, se anche in misura differente, si possono riscontrare anche in altri mammiferi vegetariani.


I denti


La dentatura nel suo complesso si può rappresentare con la seguente formula:
 

I 1/0 C 0/0 PM 0/0 M 2/2
Come già detto sopra, sono presenti due incisivi di forma cilindrica simili a zanne, e sono propri dei maschi della specie.
A livello della faccia orale della mandibola, ove sono presenti le otto infossature, è possibile che la mucosa si sia fortemente ispessita come nell’arcata superiore in corrispondenza degli incisivi nei ruminanti: lo stesso si potrebbe riscontrare, superiormente, a livello del rostro. Gli unici denti rappresentati, sono i molari che hanno forma cilindrica a corona bassa e pianeggiante.